"Aprire un locale e parlare di "club culture" non è un compito facile, visto che un tempo la "discoteca" era un simbolo, un rifugio e un covo di "non cultura", il luogo dove il figlio di un bar di tabacco civet si faceva l'ochetta della scuola con la sua Golf GTI, la sua Bufala e la sua bottiglia di "skai", costringendoti ad adottare un profilo più "profondo", una seduzione alla Gainsbourg, anche a costo di correre il rischio di dire "sei davvero il mio migliore amico".
Se il nostro Social Club ha un obiettivo, un desiderio, un'utopia, è quello di dimostrarvi quotidianamente che siamo davvero al centro di un movimento culturale. Con i suoi eccessi toccanti (Tektonik), i suoi eccessi elitari (minimal-minimal), i suoi eccessi tecnologici (Serato è già un ricordo del passato...)... lasciateci andare alla deriva con piacere.
La storia di SOCIAL CLUB inizierà con una forte collaborazione con un gruppo di architetti militanti e ultra-talentuosi (www.exyzt.org) che giocano con l'architettura effimera. Promuovendo la cultura grafica come fondamento del suo progetto con Laurent Fétis (il nostro monumento nazionale!), che ogni 2 mesi inviterà un artista o un collettivo a disegnare il programma che avete tra le mani. E, naturalmente, ogni settimana cercheremo di offrirvi un programma all'avanguardia e appetitoso, in cui gli artisti "storici" daranno la possibilità ai "nuovi arrivati" di brillare.
Perché è qui che risiede il nostro sogno di "socializzazione": una dittatura della curiosità. "The Social Crew.