Il Palais Bourbon e l'Hôtel de Lassay furono costruiti contemporaneamente, dal 1722 al 1728, su un terreno acquistato dalla duchessa di Borbone nel 1720, parte del quale ceduto al suo amante, il marchese de Lassay. Quattro architetti (Giardini, Lassurance, Jacques Gabriel e Aubert) si succedettero nella direzione dei lavori.
Dopo la morte della duchessa, il palazzo fu acquistato da Luigi XV, che lo vendette al Principe di Condé nel 1764. Quest'ultimo incaricò Le Carpentier e poi Bellisard di eseguire ampi lavori di ampliamento: il cortile d'onore fu circondato da edifici estesi a ovest fino all'Hôtel de Lassay, acquistato dagli eredi del marchese nel 1768.
Confiscato nel 1791, il palazzo fu dichiarato "proprietà della Nazione". Nel 1794 ospitò la futura Ecole Polytechnique, prima di essere assegnato nel 1795 al Conseil des Cinq-Cents. Durante la Restaurazione, il Principe di Condé rivuole i suoi beni. Si riappropriò dell'Hôtel de Lassay, ma fu costretto ad affittare il Palais, trasformato in emiciclo, alla Camera dei Deputati "con un contratto di locazione di 3 anni". Lo Stato divenne definitivamente proprietario del Palais Bourbon nel 1827 e dell'Hôtel de Lassay nel 1843. Dopo aver acquisito il Palais Bourbon nel 1827 per ospitare la Camera dei Deputati, l'architetto Jules de Joly trascorse cinque anni a supervisionare le trasformazioni che avrebbero dato all'edificio l'aspetto attuale.