Dopo il successo al Festival di Cannes e nelle sale, La Nuit du 12 ha vinto sei premi César: miglior film, miglior regia, miglior attore emergente (per Bastien Bouillon), miglior attore non protagonista (per Bouli Lanners), miglior sceneggiatura non originale e miglior sonoro.
Il soggetto del film è chiaro fin dall'introduzione: si tratta della storia di un crimine irrisolto, l'omicidio della giovane Clara, ritrovata la notte del 12. Intorno a lei ci sono molti sospettati, tutti uomini. La cosa peggiore è che tutti loro potrebbero aver commesso il crimine, ma Yohan, il poliziotto incaricato delle indagini, non riesce ad assicurare nessuno dei sospettati alla giustizia, per mancanza di prove...
Lontano dalla spettacolarità dei thriller americani, qui si fa appello al realismo. Il crimine si svolge in una provincia piccola e remota, dove tutti si conoscono e dove mancano le risorse... L'indagine è spesso affascinante, ma non è questo che interessa di più al regista di Only the Beasts. Qui è ovviamente la visione della donna a essere messa in discussione, così come la frattura tra le generazioni.
La regia è meticolosa, implacabile, e anche se sappiamo che il crimine non sarà mai risolto, la suspense rimane intatta e il film è sorprendente dall'inizio alla fine. Soprattutto, gli attori sono incredibili. Bouli Lanners e Bastien Bouillon, entrambi premiati per le loro interpretazioni, si caricano il film sulle spalle e rendono La Nuit du 12 un thriller spietato che ha sorpreso ai César.
Ogni investigatore del PJ si imbatte in un crimine che non riesce a risolvere e che lo perseguita. Per Yohan è l'omicidio di Clara. Gli interrogatori si susseguono, i sospetti non mancano e i dubbi di Yohan continuano a crescere. Una sola cosa è certa: il delitto è avvenuto la notte del 12.
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