EO, Prix du Jury del Festival di Cannes 2022: recensione e trailer

Da Nathanaël de Sortiraparis · Pubblicato su 30 agosto 2022 alle 11:28
È stata una delle grandi sorprese del 75° Festival di Cannes. "EO", di Jerzy Skolimowski, segue le tribolazioni di un asino. Attraverso i suoi occhi, scopriamo la crudeltà umana, un vero e proprio schiaffo estetico. Il film uscirà nelle sale francesi il 19 ottobre 2022.

Quando Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes, ha annunciato che EO, un film girato dal punto di vista di un asino, avrebbe fatto parte del concorso ufficiale della 75ª edizione, le reazioni sono state un po' circospette. Ci si poteva aspettare un film un po' ridicolo o troppo strano, ma non è stato così: EO (dal nome dell'asino in questione) è un grande successo. Il polacco Jerzy Skolimowski, regista d'autore di culto degli anni '70 e '80, è dietro la macchina da presa e rende quest'avventura un vero e proprio colpo di fulmine.

Trailer di EO:

Con EO, non si tratta tanto dell'asino quanto del modo in cui gli esseri umani lo vedono. A turno, incontra camionisti, teppisti e gestori di mattatoi, e ogni volta il povero animale si trova di fronte a una nuova forma di violenza. E se il protagonista rimane l'asino, questo non impedisce ad alcuni volti noti di fare la loro comparsa, come ad esempio Isabelle Huppert. Grande ammiratore di Robert Bresson, il regista non ha nascosto di essersi ispirato a Au hasard Balthazar, di cui la storia è una variazione.

Sinossi di EO:

Il mondo è un luogo misterioso, soprattutto se visto con gli occhi di un animale. Sulla sua strada, EO, un asino grigio dagli occhi malinconici, incontra persone buone e cattive, sperimenta gioia e dolore, e la ruota della fortuna trasforma la sua fortuna in un disastro e la sua disperazione in una felicità inaspettata. Ma mai, in nessun momento, perde la sua innocenza.

Il nostro esame di EO:

Anche se ha lo sguardo assente e spesso cammina a caso, EO Donkey è un vero e proprio personaggio cinematografico. Il suo destino è travolgente ed è difficile non commuoversi. Gli esperimenti visivi del regista lasciano il segno sulla retina e rendono Hi-Han un grande schiaffo estetico. Grande crociata antispecista, il film non si indigna mai, ma si limita a mostrare la realtà del trattamento degli animali che hanno la sfortuna di incrociare la strada di esseri umani malintenzionati o semplicemente crudeli.

La magnifica colonna sonora sottolinea la dimensione caotica del film. La forma finisce per coincidere con il contenuto, soprattutto quando l'immagine cambia colore e diventa testimone della brutalità su cui si basano gli incontri dell'animale. È un film da non mettere nelle mani di tutti, ma è importante vederlo, tanto per la sua sostanza quanto per il modo in cui dinamizza l'inquadratura. A 84 anni, Jerzy Skolimowski dimostra di non aver perso il suo tocco e che le giovani generazioni hanno ancora molta ispirazione da trarre da lui .

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Informazioni pratiche

Date e orari di apertura
Dal 19 ottobre 2022

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    Durata media
    1 h 26 min

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