Sorry, Baby è il primo lungometraggio della regista e attrice americana Eva Victor, che firma anche la sceneggiatura e interpreta il ruolo principale al fianco di Naomi Ackie, Lucas Hedges e John Carroll Lynch. Presentato in anteprima mondiale al Festival di Sundance e poi scelto come film di chiusura della Quinzaine des Cinéastes 2025, questo dramma sulla ricostruzione uscirà nelle sale francesi il 23 luglio 2025, prima di arrivare in VOD il 3 dicembre 2025, preceduto da un'anteprima EST il 27 novembre.
È successo qualcosa ad Agnès. L'evento, mai mostrato frontalmente, ha lasciato un segno profondo che la isola dal mondo, come congelata mentre tutto sembra continuare senza di lei. In questo momento sospeso, la sua amicizia con Lydie diventa un rifugio, uno spazio dove i silenzi contano tanto quanto le parole. Il loro legame indissolubile permette ad Agnès di affrontare la quotidianità, tra vagabondaggi, paure e piccole vittorie intime.
Nel corso della narrazione, le due giovani donne procedono tra risate, goffaggini e confidenze a volte dolorose. L'umorismo, onnipresente nei loro scambi, funge da barriera contro il trauma e da strumento di sopravvivenza. Attraverso questa relazione, Agnès comincia a intravedere "ciò che verrà dopo", un futuro possibile in cui il dolore coesiste con la gioia ritrovata, in un movimento di resilienza piuttosto che di oblio.
Presentato al Sundance nel gennaio 2025, dove si è distinto per la sua sceneggiatura e il suo tono che unisce serietà e umorismo, Sorry, Baby è stato poi selezionato alla 57ª Quinzaine des Cinéastes, sezione parallela del Festival di Cannes 2025, insieme ad altri 17 lungometraggi provenienti da tutto il mondo. Il film chiude una selezione che si distingue dai programmi della Selezione ufficiale, della Settimana della Critica odell'Acid, mettendo in primo piano la voce di un'autrice emergente.
Il film è caratterizzato anche dal coinvolgimento dello sceneggiatore e regista Barry Jenkins, vincitore dell'Oscar al miglior film per Moonlight, qui in veste di produttore. Eva Victor, che aveva già firmato e interpretato la serie Eva vs. Anxiety, rivendica accenti autobiografici, ispirandosi a una crisi personale per alimentare il percorso di Agnès. La preparazione del progetto è stata seguita dalla coach e direttrice del casting Rebecca Dealy, e la regista si è formata osservando Jane Schoenbrun sul set di I Saw the TV Glow, citando tra i suoi riferimenti Tre colori di Kieslowski, Phoenix di Christian Petzold o In the Mood for Love di Wong Kar-wai.
Nel suo approccio, Sorry, Baby si distingue dai racconti di sofferenza frontale privilegiando il punto di vista della ricostruzione e della quotidianità, con un'attenzione particolare ai gesti, alle conversazioni ordinarie e agli insuccessi. L'umorismo è una parte essenziale del film, concepito come un gesto di sopravvivenza e come un modo per Agnès di riconnettersi con la propria identità. La relazione tra Agnès e Lydie è scritta come una vera storia d'amore amichevole, in cui i personaggi si sostengono incondizionatamente, rendendo il film un dramma intimista che parla tanto di solidarietà quanto di trauma.
Il lungometraggio si rivolge a un pubblico attratto dai drammi contemporanei incentrati sulle emozioni e sui legami umani, più che sulla trama pura. Con il suo modo di mescolare commedia delicata e dolore intimo, può suscitare l'interesse degli spettatori sensibili ai ritratti di donne in fase di ricostruzione e alle storie di forte amicizia femminile. La sua uscita in VOD il 3 dicembre 2025 prolunga il suo percorso nei festival e nelle sale cinematografiche presso un pubblico più ampio, compresi coloro che avranno scoperto il film dopo Cannes o l'uscita di luglio.
Sorry, Baby
Film | 2025
Uscita al cinema: 23 luglio 2025
Disponibile in VOD dal 3 dicembre 2025
Drammatico | Durata: 1h44
Di Eva Victor | Con Eva Victor, Naomi Ackie, Lucas Hedges, John Carroll Lynch
Nazionalità: Stati Uniti
Tra dolore e resilienza, Sorry, Baby offre uno sguardo intimo sulla ricostruzione di una giovane donna, guidata da un'amicizia tanto quotidiana quanto essenziale. Mettendo in dialogo umorismo, vulnerabilità e una precisa messa in scena dei gesti della vita, il film si inserisce nel percorso di un'autrice al suo primo lungometraggio che utilizza il dramma per interrogarsi sul modo in cui ci si rialza, circondati dagli altri.
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