Killers of the Flower Moon riunisce grandi attori per raccontare una storia che ha affascinato gli americani, facendoli ripiombare nel loro passato oscuro, quella del massacro degliOsage, una tribù indiana dell'Oklahoma i cui omicidi sono rimasti inspiegabili per molto tempo prima dell'analisi di David Grann. Il film di Martin Scorsese, interpretato da Leonardo DiCaprio e Robert de Niro, sarà nelle sale il 18 ottobre.
Per David Grann, autore dell'inchiesta uscita nel 2017, il destino degli Osage è dovuto alla concessione di terre da parte del governo americano, che si rivelarono riserve di petrolio. Diventati inavvertitamente ricchi, questi indiani furono uccisi senza che nessuno ne capisse il motivo. All'epoca la giustizia americana non era la stessa e un americano, J. Edgar Hoover, prese il controllo delle indagini e rivoluzionò gli Stati Uniti con un metodo che sarebbe diventato quello dell'FBI.
Non entreremo troppo nei dettagli della trama, per preservarla, ma quello che possiamo dire è che Killers of the Flower Moon è un capolavoro! All'età di 80 anni, Martin Scorsese è ancora ai massimi livelli e ci offre questo affresco della storia americana, una narrazione di ampio respiro in cui, nonostante le 3 ore e mezza, non c'è mai un momento di noia. Non un solo secondo è sprecato - anzi, ne vorremmo di più! Il regista di Quei bravi ragazzi, Casinò e molti altri, torna a rivisitare i suoi temi preferiti: le famiglie criminali, la mafia, i colpi di scena, i tradimenti, le tragedie e le tribù spezzate.
Questa tribù è quella degli Osages, nativi americani che si sono arricchiti grazie al petrolio. E naturalmente tutti intorno a loro bramano quella fortuna, a cominciare da Ernest, brillantemente interpretato da Leonardo DiCaprio, e da suo zio William, interpretato da Robert de Niro. Da quel momento in poi, lo spettatore viene condotto in un viaggio immenso. E noi ne siamo usciti profondamente commossi. Circondato da un cast eccezionale, il duo principale è senza dubbio perfetto, ma dobbiamo naturalmente menzionare Lily Gladstone, Jesse Plemons e il recente premio Oscar Brendan Fraser, che eccellono tutti in ruoli molto diversi.
Il numero di trame e temi è impressionante. È comprensibile che il film abbia impiegato così tanto tempo per vedere la luce, perché il lavoro svolto è omerico e il risultato è impressionante. Martin Scorsese mescola il piccolo e il grande della storia americana. È un grande cinema, come se ne vedono raramente. Se vi piacciono i lungometraggi come C'era una volta in America o Il Padrino, vi piacerà!
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