Ernest Hemingway arrivò a Parigi nel 1921 come semplice corrispondente, dove forgiò il suo stile, le sue amicizie e le sue abitudini. La capitale divenne per lui un laboratorio di scrittura e di esperimenti sociali e un crogiolo di incontri con Gertrude Stein, Ezra Pound e F. Scott Fitzgerald.
"Parigi è una festa". Questa frase ha guidato la sua scoperta della città che lo ha accolto come un espatriato in cerca di libertà. Ripercorrete gli indirizzi dove visse, i caffè dove scrisse e chiacchierò, i siti commemorativi e gli aneddoti che alimentano il suo mito parigino.
Appartenente alla Generazione perduta, Ernest Hemingway arrivò a Parigi negli anni Venti e iniziò a frequentare i caffè di Montparnasse e i salotti di rue de l'Odéon. Giornalista, pugile dilettante e aspirante scrittore, fece della capitale francese un luogo di sperimentazione e scoperta letteraria. Il suo stile asciutto e teso, influenzato dal giornalismo, ha trasformato la scrittura del XX secolo. Il suo libro Paris est une fête è un omaggio a questo periodo intenso della sua vita, tra miseria ed esaltazione.
Il 74 rue du Cardinal-Lemoine (5ᵉ arr.). Dall'inizio del 1922 all'estate del 1923, Hemingway e la sua prima moglie Hadley si trasferirono in un modesto appartamento. Lì, al terzo piano, visse in condizioni spartane - acqua fredda, servizi igienici comuni - mentre produceva i suoi primi manoscritti. Una targa commemorativa sulla facciata dell'edificio ricorda il periodo trascorso in questo appartamento.
39 rue Descartes (5ᵉ arr.). A questo indirizzo affitta anche una stanza, dedicata esclusivamente alla scrittura. Uno spazio intimo dove si ritira a scrivere quando la vita matrimoniale e il ritmo della città lo disturbano.
Rue Mouffetard (5ᵉ arr.). Questa vicina arteria era una cornice costante delle sue passeggiate: egli vi curiosava nei negozi e nei mercati e viveva al ritmo di questo quartiere operaio, che descriveva affettuosamente come "questa meravigliosa via del mercato affollata".
La Closerie des Lilas (6ᵉ arr.). Questo luogo viene spesso definito il "café de coeur " di Hemingway a Parigi. Egli aveva l'abitudine di recarvisi, attraverso mattinate di scrittura e conversazioni prolungate, menzionando nei suoi scritti l'odore del locale, la luce del mattino e il servizio discreto. Frequentò anche altri caffè di Montparnasse: Le Select, La Coupole e Le Dôme divennero i suoi ritrovi per la notte, per discutere, bere e talvolta sfidare. Lì discuteva con Fitzgerald e condivideva i drink con altri espatriati americani.
Le Dingo Bar (14ᵉ arr.). Questo ex american bar, aperto tutta la notte a partire dal 1923 al numero 10 di rue Delambre, fu il luogo del primo incontro tra Hemingway e F. Scott Fitzgerald, che avrebbe portato a due decenni segnati da amicizia e tensioni letterarie.
Il Ritz di Parigi (1ᵉ arr.). Durante la Seconda guerra mondiale, una tenace leggenda vuole che Hemingway, alla testa di una truppa di americani, sia stato uno degli artefici della liberazione del Ritz, utilizzato come quartier generale dai nazisti. Anche se gli storici sono più cauti, questa leggenda sottolinea il rapporto quasi mistico che egli aveva con questo palazzo. L'Hemingway Bar del Ritz continua questa eredità, combinando l'arredamento d'epoca con un omaggio al periodo trascorso al Ritz.
L'appartamento di Gertrude Stein (6ᵉ arr.). A casa della poetessa, al 27 di rue de Fleurus, viene accolto nel salotto dell'avanguardia. La Stein svolge il ruolo di mentore, aprendogli strade nel mondo letterario e incoraggiandolo ad abbandonare il lavoro di giornalista per dedicarsi alla scrittura.
Rue Ernest-Hemingway (15ᵉ arr.). Denominata così nel 1994, l'arteria collega rue Leblanc 64 a boulevard du Général-Martial-Valin.
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Posizione
Ritz Parigi
15 place Vendôme
75001 Paris 1







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