Depuis son apprentissage au restaurant Le Laurent jusqu’aux cuisines d’Hélène Darroze, en passant par le Ritz de Londres et Anne-Sophie Pic, Maxime Aliano a tracé un parcours solide et exigeant. Aujourd’hui à la tête du restaurant Chez Gaston, dans le 17e arrondissement de Paris, il propose une cuisine simple, gourmande, profondément ancrée dans le terroir français. Puisant dans ses souvenirs d’enfance et le respect du produit, le chef crée une carte sincère, au fil des saisons. Dans cette interview, il revient sur son parcours, sa vision de la cuisine et l’âme singulière de cette adresse incontournable des Batignolles.
Un breve riepilogo del tuo percorso (studi, ristoranti precedenti, esperienze significative)?
Ho conseguito un diploma di qualifica in Cucina. Ho iniziato la mia carriera al ristorante Le Laurent, lavorando accanto ad Alain Pégouret. Successivamente, ho avuto la fortuna di lavorare al Ritz di Londra, da Anne-Sophie Pic a Parigi, e poi con Hélène Darroze.
Cos è stato a farti desiderare di diventare chef?
Il desiderio di riunire, di regalare emozioni, e soprattutto la passione. Per esercitare questa professione, bisogna amare profondamente ciò che si fa e lasciarsi guidare da questa passione.
C’è uno chef o un’esperienza che ti ha particolarmente ispirato?
Molti chef mi hanno ispirato, ma posso dire che il mio periodo con Hélène Darroze mi ha profondamente segnato. La sua cucina continua a influenzarmi ancora oggi — e anche il peperoncino di Espelette!




Quali tipi di prodotti o sapori ti ispirano di più?
Senza dubbio, i gusti della mia infanzia! Con una nonna napoletana e un’altra normanna, sono cresciuto tra olio d’oliva, basilico, stufati, pasta fresca e pomodori maturi da un lato, e burro, panna, mele e costolette di maiale dall’altro. Mi piace cucinare con ingredienti semplici, di stagione, pieni di sapore: verdure dell’orto, erbe fresche, agrumi, una bella fetta di carne o un pesce appena scottato. Ciò che davvero mi ispira è il prodotto crudo, quello che quasi si accontenta da solo.
Il tuo rapporto con i produttori e gli ingredienti locali?
Per me è fondamentale mantenere una relazione di fiducia con i produttori e i fornitori, siano essi di vino, carne o frutta e verdura. Alcuni sono diventati anche dei veri amici.




Come scegli i piatti nel menù di Gaston?
Creo il menù seguendo le stagioni e i prodotti disponibili. Sono molte le discussioni e i test con i miei fornitori. Alla fine, faccio ciò che amo: ci piace stare bene, cucinare e servire ciò che ci piace mangiare e bere.
Quanto conta per te la presentazione dei piatti?
La presentazione è fondamentale. Deve essere chiara, leggibile e suscitare desiderio già al primo sguardo.
Pianto simbolo che ti rappresenta?
Il "Filetto di maiale in crosta, senza dubbio!". È un piatto semplice, rassicurante, un po’ come una coccola nel piatto.
Ha quel tocco rétro che adoro, e quando esce dalla cucina conquista sempre tutti.
In inverno ne prepariamo parecchio e i clienti ne vogliono sempre di più!
Puoi raccontarci la storia o l'idea dietro questo piatto?
Questo piatto esiste da molto tempo a Gaston. Era stato inserito nel menù dal precedente proprietario, e io l’ho reinterpretato con il mio stile. Oggi, è diventato parte integrante dell’identità del ristorante.
Qual è stato ciò che ti ha colpito maggiormente nel progetto del ristorante Gaston?
L’anima del locale, lo staff, i clienti… C’è un’atmosfera unica qui. Tutto ciò mi ha spinto a impegnarmi pienamente in questa splendida avventura.




Che atmosfera desideri creare nella tua cucina e per i clienti?
Un’atmosfera conviviale, vivace, fatta di condivisione e di benevolenza. Mi piace che i clienti vengano a salutare lo staff in cucina, che si sentano come a casa.
Un aneddoto memorabile da quando sei arrivato da Gaston?
Abbiamo molti clienti fedeli, ma alcuni sono davvero unici e mi fanno davvero ridere! C’è chi adora talmente tanto il nostro midollo che lo ordina sia come antipasto che come dolce! A loro dico sempre: “Finché siete felici, anche io lo sono!” È questo che amo di Gaston: niente stress, buon cibo, risate e momenti di vera condivisione.
Il tuo piatto preferito da cucinare (o da mangiare)?
La costata di manzo! È un vero e proprio sogno per uno chef: prendersi il tempo di cucinarla con cura, irrorarla di sugo, preparare una buona salsa… È anche un piatto di convivialità che adoro preparare in famiglia o con gli amici.
Un ricordo d’infanzia legato alla cucina?
Sono cresciuto in una grande famiglia, circondato da zii, zie e cugini. Tutti si riunivano intorno al tavolo, e mia nonna era così felice di cucinare per tutti noi. Probabilmente è lì che ho capito che la cucina ha il potere magico di riunire.
Se dovessi riassumere il tuo modo di cucinare in una frase?
Una cucina che unisce.
Posizione
Gaston
11 Rue Brochant
75017 Paris 17
Informazioni sull'accessibilità
Sito ufficiale
www.gastondesbatignolles.fr
Pagina Instagram
@gaston.restaurant.paris
Prenotazioni
0146274989
www.gastondesbatignolles.fr



























