Vi considerate dei buongustai? Girate Parigi alla ricerca dei nuovi ristoranti gastronomici che faranno parlare di sé? Siete costantemente alla ricerca di esperienze culinarie? Va bene, ma vi siete mai chiesti da dove deriva il termine "gastronomia"? Chi l'ha inventato? Quando? E cosa comprende? Vi diamo le risposte!
Il termine "gastronomia" deriva dal greco antico gastêr (γαστήρ), che significa "ventre", e nomos (νόμος), che significa "legge" o "regola". Letteralmente, la gastronomia sarebbe quindi "l'arte di governare lo stomaco" o "la legge del ventre".
Lo ritroviamo fin dall'antichità nei testi di medicina e alimentazione, ma in una forma ancora tecnica o poetica, senza che la parola abbia ancora il significato moderno che le attribuiamo oggi.
È nel XVIII secolo che la parola "gastronomia" prende veramente forma. Appare per la prima volta in una poesia burlesca di Joseph Berchoux, intitolata La Gastronomie ou l'homme des champs à table (La gastronomia o l'uomo dei campi a tavola), pubblicata nel 1801. Questa poesia in versi tratta con umorismo i piaceri della tavola e riscuote un grande successo all'epoca.
È grazie a quest'opera che il termine entra nel linguaggio corrente. Berchoux voleva difendere una certa idea della cucina francese, accessibile ma codificata, in un'epoca post-rivoluzionaria in cui gli stili di vita erano in evoluzione. Gettò le basi di un'arte di vivere culinaria, fondata sulla qualità, l'equilibrio e il piacere.
Sulla scia di Berchoux, altri autori contribuiscono a diffondere il termine, in particolare Grimod de La Reynière, critico gastronomico considerato uno dei padri della critica culinaria moderna. Nel 1803 crea l'Almanach des gourmands, in cui difende i piaceri della tavola come una questione di cultura.
Poi, nel 1825 , Brillat-Savarin, magistrato e gastronomo, pubblica Physiologie du goût, dove consacra la gastronomia come un'arte a sé stante, collegando gusto, filosofia, medicina, morale e piacere. Egli definisce inoltre la gastronomia come "la conoscenza ragionata di tutto ciò che riguarda l'uomo in quanto si nutre. Il suo scopo è quello di provvedere alla conservazione degli uomini, mediante il miglior nutrimento possibile".
Nel corso del tempo, il termine "gastronomia" si è affrancato dal suo stretto legame con l'alta cucina. È diventato un termine che racchiude l'insieme delle competenze, dei prodotti, dei gesti, delle culture e dei rituali legati all'alimentazione.
Nel 2010, l'Unesco ha persino inserito il pasto gastronomico dei francesi nel patrimonio culturale immateriale dell'umanità, sottolineando che la gastronomia è anche una questione di trasmissione, convivialità e territorio.















