Venerdì sera, specialità ebraiche per lo Shabbat tutti i giorni della settimana

Ogni settimana le famiglie ebraiche celebrano lo Shabbat. Ogni venerdì sera, genitori, fratelli e sorelle, zie e cugini si riuniscono per gustare un banchetto preparato con amore. Esistono tante cucine ebraiche quante sono le famiglie ebraiche, sefardite o ashkenazite, marocchine o polacche.

Se siete goy o non avete una famiglia praticante, non c'è alcun mistero: dovrete andare al ristorante per assaporare questi piatti che si tramandano di generazione in generazione. A Parigi sono pochi i ristoranti israeliani che puntano i riflettori sulle autentiche ricette dello Shabbat, ma questo accadeva prima che Vendredi Soir aprisse le sue porte.

Di fronte alla Gare de l'Est, Vendredi Soir offre una cucina ebraica "casalinga e fatta come a casa", con un tocco generoso e autentico. Keren Afriat e Jérémie Bankhaiter, già autori del ristorante Levantine e della panetteria MaMi Deli, gestiscono il locale. Con il suo pavimento a mosaico, il bancone in legno massiccio intagliato, i tocchi Art Déco qua e là, tra cui un grande specchio ornato di foglie, la scala a chiocciola e la parete in mattoni naturali, Vendredi Soir è sorprendentemente accogliente.

Il menu propone piatti marocchini, tunisini ed ebraici ashkenaziti, emblematici dello Shabbat, oltre a varie pietanze che simboleggiano le riunioni familiari del fine settimana, come le kemie, piccoli piatti da condividere: carciofi con limone conservato (5 euro), fegato di pollo tritato (9 euro), carote all'arancia, polpette con salsa di pomodoro e cumino, finocchi al limone, pasta brick all'uovo e tonno, hummus, o queste gigantesche pastillas con pollo, frutta secca e spezie (12 euro), un'autentica ricetta marocchina in agrodolce.

I pani hallot fatti in casa (7 euro per due), acquistati direttamente da MaMi Deli, sono già un must del menu. Consegnati ogni mattina al ristorante, sono perfettamente cotti e intinti in tahini, olio d'oliva e harissa.

Anche il couscous, naturalmente, occupa un posto di rilievo nel menu Vendredi Soir, in versione vegetariana o di carne - pollo, merguez, manzo - così come in versione marocchina con frutta secca o tunisina con i famosi gnocchetti (23 euro). Tutti sono serviti con semolino abbondantemente imbevuto di un brodo vegetariano a base di carote, cipolle, zucca, zucchine, rape e cavoli.

Nella più pura tradizione giudeo-marocchina, la dafina (28 euro) farà la gioia dei visitatori del fine settimana, poiché viene servita solo dal venerdì sera. Cotta a fuoco lento per 24 ore, è composta da riso, grano, ceci, manzo, patate e uova. I tunisini, invece, saranno felici di trovare nel menu la pkaila, uno stufato di spinaci fritti cotti a fuoco lento per molto tempo, con erbe fresche, fagioli bianchi e carne di manzo.

O preferite una cotoletta, una sottile cotoletta ashkenazita di pollo impanato (16 euro) servita con una"pasta al sugo" tunisina? Vi avevamo detto che il menu era diverso dai soliti ristoranti ebraici di Parigi!

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Una cosa però è certa: un bicchiere di vino(kosher, come il resto del menu), un latte fatto in casa (8 euro) con latte di mandorla, miele di dattero e fiori d'arancio (da urlo), e naturalmente un tè in stile marocchino (7 euro per due) con menta fresca e pinoli!

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