Sharma Ji, il ristorante indiano dello chef Manoj Sharma lontano dal folklore

Abbiamo amato Jugaad (stiamo ancora sognando quelle incredibili costolette d'agnello piccanti e l'esperimento sulle spezie), così come Seoul Mama, aperto insieme al suo partner Sangmi Lee. Quest'autunno, lo chef Manoj Sharma si imbarcherà in una nuova avventura, nel 15° arrondissement di Parigi.

Ma mentre Jugaad proponeva una cucina indiana modernizzata, intrisa di cultura britannica e di savoir-faire gastronomico francese, in Sharma Ji, il nuovo ristorante dello chef indiano, la sua cucina torna alla tradizione.

Personale e autentico, questo nuovo indirizzo, che in indiano significa Mr Sharma, è una tavola di condivisione che onora le ricette della famiglia indiana. Una cucina del patrimonio, lontana dal folclore dei ristoranti indiani delle grandi città europee, con le loro luminarie e i dipinti del Taj Mahal alle pareti.

Il menu di Sharma Ji è breve, il che lo distingue anche dai soliti lunghi menu dei ristoranti indiani di Parigi. 6 antipasti, 7 portate principali, solo 3 dessert e una manciata di pani tradizionali fatti sul posto e di contorni. Il piatto forte di Manoj Sharma sono le essenziali costolette d'agnello alle spezie kadhai (23 euro), di cui abbiamo già parlato e che sono più che mai gustose.

Poi ci sono i calamari saltati con foglie di curry e peperoncino (14 euro), il profumatissimo pollo massala dello chef (13 euro), i sorprendenti ravioli di mais e mozzarella al cumino (13 euro) e, per finire, il naan semplice (3 euro) o il naan all'aglio (5 euro). È colorato, profumato, piacevole per gli occhi e riscaldante per il palato, ma il cocktail Gulabi in stile lassi (vodka, fragola, yogurt, cardamomo; 13 euro) è lì per spegnere il fuoco.

I vegetariani apprezzeranno le melanzane fritte (21 euro) immerse in una salsa di sesamo e tamarindo, mentre altri apprezzeranno il mezzo pollo marinato con finocchio e zenzero (25 euro), ispirato alle ricette del Kashmir.